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ON THE ROAD AGAIN

Appunti di viaggio di una Rover 214i cabrio

25.07.2021

Erano due anni che non uscivamo insieme, noi tre. 
Il Covid ci aveva tenuto lontani ma in questa domenica mattina ci siamo ritrovati.

Appena sono saliti a bordo Carmine e Carlo, ho sentito quel brivido di timore e desiderio che provo ogni volta che partiamo così, senza mèta, come piace a noi, ancora una volta “on the road again” come cantava Willie Nelson nel 1980.

“Come vagabondi andiamo per la strada
Siamo gli amici migliori
Convinti che il mondo giri a modo nostro
E il nostro modo è ancora sulla strada
Non vedo l’ora di tornare sulla strada…”

Quali strade avremmo percorso questa volta? Quali paesaggi ci attendevano? Quali storie avremmo vissuto per poi raccontarle? Via, verso la scoperta.

Carlo al volante, il motore che tira, i miei pneumatici che seguono perfettamente la strada, la capote rigorosamente abbassata e la musica vintage dagli altoparlanti.

Hey, ragazzi! Non distraetevi, il serbatoio è quasi a secco: facciamo il pieno! 

Dopo i primi chilometri per uscire da Pescara, abbiamo preso verso Penne e poi Farindola, tutto in salita. 

Giunti a Vado di Sole, 1600 metri di altezza, c’è aria fresca, quasi pungente. 
Il cielo minaccia pioggia, speriamo sia passeggera. Infatti: poche gocce.
Lungo la strada di Campo Imperatore c’è una gara podistica: i runners sono sudati e la pioggia leggera li rinfresca.

Adesso guida Carmine. E’ attento a districarsi tra podisti, ciclisti, motociclisti ed automobilisti: Campo Imperatore è pieno di gente.

Ci fermiamo un po’; io rinfresco i miei pistoni, loro mangiano un panino di montagna con formaggio pecorino e prosciutto.

Li ho sentiti che si raccontavano del lavoro e delle famiglie, si confidavano i loro acciacchi; sono abituati a stare insieme, si conoscono da cinquant’anni, sono amici da sempre.

Da ragazzi vagabondavano in Vespa, adesso hanno scelto me come loro compagna di viaggio: una cabriolèt vezzosa ma non sofisticata, essenziale come le cose importanti della vita, sobria e modesta come le persone vere ed autentiche, come loro.

Spesso cantano insieme sulle canzoni dei loro selezionati CD.

Mi fanno un po’ tenerezza. Sono rimasti, in fondo, gli stessi ragazzi di tanti anni fa … con parecchi chili in più e parecchi capelli in meno. 

Ma a me piacciono così.

Li ascolto volentieri tra un colpo di acceleratore ed una frenata.

Non sono banali, non sono scontati, forse non sono neanche del tutto normali, ma con loro andrei fino a Capo Nord.

Mi guidano in maniera diversa, ma mi rispettano entrambi; sono prudenti, instancabili. Guidano per ore, si danno il cambio ogni tanto, commentano il paesaggio, raccontano del passato, progettano il futuro. 

Si sono molto rattristati quando abbiamo attraversato Campotosto ed Amatrice, ancora con tutte le ferite del terremoto in evidenza.

Vogliono fermarsi a Norcia, ma non c’è ricettività alberghiera e così proseguiamo fino a Cascia, dove ci sono più alberghi.

26.07.2021

Li ho accompagnati al Santuario di Santa Rita … e poi nell’incantevole paesino di Roccaporena, luogo natale della Santa.

Mattinata mistica, di preghiera e raccoglimento.

Poi, dopo avermi lavata della sabbia piovuta nella notte, siamo tornati a Norcia e, appena fuori città, freccia a sinistra per Castelluccio.

La tortuosa salita ci ha portato nella piana dove vengono coltivate le rinomate lenticchie.

Anche Castelluccio, come tanti altri paesi che abbiamo attraversato, mostra ancora vivissimi i segni del terremoto.

Dall’Umbria alle Marche, passaggio di regione verso Visso previa sosta al ristorante dell’Erborista.

Appena iniziata la discesa ho cominciato a sentire che qualcosa non va alla mia ruota anteriore destra: il freno fa rumore. Il meccanico di Visso sentenzia: pastiglie da sostituire, ma l’unico ricambista ad averle disponibili si trova a Tolentino. 

La deviazione si rende necessaria.

Acquistate le pastiglie nuove non troviamo un meccanico disponibile a sostituirle. 

Ci fermiamo ad un distributore per fare il pieno, bere un po’ d’acqua e fare il punto della situazione.

Riordinate le idee, si decide di proseguire fino a Macerata.

Pernottamento in una struttura privata molto carina: Villa dei Merli.

27.07.2021

Sostituite le pastiglie dei freni, mi sono sentita subito in forma: via per i saliscendi delle colline marchigiane. Da Macerata a Recanati in un attimo. 

Parcheggiata in una bella piazzetta della cittadina, ho lasciato i miei compagni di viaggio liberi di rinverdire le loro conoscenze letterarie, stimolati dalla visita alla casa-museo di Giacomo Leopardi. 

Quando sono tornati, nel primo pomeriggio, abbiamo ripreso la strada verso Macerata e mi hanno fatto sorbire prima le poesie di Leopardi sbocconcellate perché non ricordavano le parole, e poi il repertorio della canzone classica napoletana, cantato come se fossero due famosi tenori, con stonature varie e parole inventate.

Ma, come ho già detto, sono due bravi “ragazzi” e perdono loro tutto. 

Sosta in centro per visitare il museo di Palazzo Buonaccorsi con la famosa Sala dell’Eneide.

Una rapida visita allo Sferisterio e poi a casa a Villa dei Merli.

Ho ripreso il mio posto in giardino, da dove li ho visti cordialmente in compagnia del nostro host, Alfredo, che ha offerto un ricco aperitivo al fresco in giardino.

Poi, li ho sentiti scatenarsi a cantare Battisti a squarciagola, accompagnati al pianoforte da Alfredo che ha cantato con loro. Un host davvero speciale! 

Tra l’altro è stato anche molto galante nei miei confronti, dicendo a Carlo che sono veramente una bella macchina, divertente e con una certa personalità.
Grazie Alfredo.