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ON THE ROAD AGAIN – PT.2

28.07.2021

Alle 8 e 30, capote aperta al sole già caldo di questo mercoledì di luglio, ci siamo avviati lungo le strade delle verdi colline delle Marche alla volta di Camerino.

All’altezza, circa, di San Severino è successo un fatto per me molto emozionante, anche se deludente.
Lungo le sinuose curve della strada provinciale, ho visto nei miei specchietti retrovisori una fisionomia altamente seduttiva per ogni cabriolet di una certa età. Due fari allungati ai lati di una calandra inconfondibile: dietro di me un Duetto Alfa Romeo, di un brillante colore rosso Alfa. 

Mi ha seguito per qualche chilometro, avvicinandosi ed allontanandosi, secondo il raggio delle curve. Ho pensato che i miei stop posteriori che si accendevano e si spegnevano avessero attirato la sua attenzione. Sentivo i miei pistoni correre all’impazzata nei cilindri. Le bielle roteavano, le gomme stridevano.
All’improvviso si è fatto più vicino, mi è sembrato che volesse tamponarmi un pò. 
Poi, un rapido lampeggio, un colpo di clacson e, approfittando di un breve rettilineo, con un rombo un po’ troppo sfacciato, dapprima mi si è affiancato e poi, con lo spavaldo atteggiamento da playboy italiano, mi ha sorpassato e si è allontanato senza nessun segno di considerazione. Continuo a pensare che un coupè inglese o francese sono sicuramente meno spacconi di questi rombanti spider italiani che, però, col loro irresistibile fascino, quando ti sono vicini ti fanno ribollire tutto il carburante nel serbatoio.

Passato il turbamento motoristico sono tornata a concentrarmi sulla strada che corre tra dolci pendii e boschi ombrosi.

Dopo una breve visita a Camerino, triste nelle imbragature di sicurezza dei suoi palazzi e delle sue chiese lesionati dal sisma del 2016, siamo arrivati a Gubbio, meravigliosa quintessenza di città pre-romana, romana e rinascimentale.

Il suo splendido impianto medievale è perfettamente conservato e, a vanto dei suoi amministratori e cittadini, è tenuta veramente molto bene.

Nel pomeriggio lunga tappa di trasferimento a Bibbiena, nel cuore del Casentino.

29.07.2021

Eh, si!

Oggi mi sono veramente stancata, su e giù per le colline Casentinesi, con centinaia di curve in sequenza, su strade strette ma molto affascinanti, in mezzo a boschi secolari che ricordano le foreste primigenie, pieni di vita con piccoli mammiferi ed uccelli che godono di queste ottimali condizioni ambientali.

Mèta mattutina il Santuario della Verna, luogo mistico dove San Francesco ricevette le stimmate.

Il luogo sacro ci è apparso in tutta la sua spiritualità perché alle nove del mattino eravamo già lì con poche altre persone, mentre quando stavamo andando via, dopo le 11, arrivavano autobus pieni di rumorose comitive.

Partiti alla volta dell’Eremo di Camaldoli, lo abbiamo raggiunto quando era già ora di pranzo e la visita era programmata per le 15:30.

Qui si è aggiunta un’esperienza che mi mancava.
Per arrivare al ristorante sopra l’eremo, verso Badia Prataglia, ho dovuto affrontare alcuni chilometri di strada sterrata. Pietre, buche, sobbalzi e polvere hanno messo a dura prova il mio chassis e i miei ammortizzatori.
Dopo pranzo, stesso scuotimento al ritorno.

Dopo la visita dell’Eremo, di nuovo mille curve per tornare a Bibbiena dove, tutta impolverata, finalmente i miei due ragazzacci mi hanno parcheggiata fuori l’hotel. Quando li ho visti uscire per andare a cena, ho tirato un sospiro di sollievo.

Finalmente riposerò tutta la notte in questo bel fresco.

30.07.2021

Quando stamattina li ho sentiti dire: “Usciamo a fare due passi”, ho pensato che volessero uscire per una passeggiata a piedi sui monti del Casentino e che io avrei potuto riposare.

Ma non era così.

Si trattava invece di passi appenninici e non sono stati due ma tre!

Infatti sono salita prima sul Passo dello Spino e poi giù in discesa.

E poi di nuovo su per il Passo di Viamaggio ed ancora giù ed infine su per il Passo di Sestino e poi verso la pianura, in direzione di Urbino, meravigliosa città ideale.

Appena dopo pranzo, siamo partiti alla volta di Pesaro, questa volta per soddisfare, dopo tanti monti e colline, una particolare voglia di mare.

Da Pesaro abbiamo imboccato la strada panoramica del Parco di San Bartolo, fino a Gabicce Monte, con splendide viste dall’alto. 

Un ottimo gelato sulla terrazza panoramica del Bel Ami, da dove è possibile cogliere con unico sguardo il litorale di Rimini, Cattolica e Gabicce Mare.

Imboccata l’autostrada a Cattolica, una lunga tirata fino a Pescara per concludere questo fantastico giro con Carmine e Carlo che si sono alternati nei ruoli di guidatore e navigatore con la stessa intesa di sempre, con lo stesso spirito di curiosità e avventura di quando giravano in Vespa.

1337 km con voi sono volati!  

Alla prossima, cari amici. Forever youngs!