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Montecarlo Historic 2022

È sicuramente la gara storica più blasonata per la sua storia e per il fascino del percorso con prove che hanno fatto la storia dei rally.

Il regolamento ricalca la formula storica, tappa di avvicinamento partendo da varie città europee, poi prove sulle alpi francesi per 3 tappe ed infine la notte nell’entroterra Monegasco con la percorrenza del famoso “Turini”. In totale circa 2.600 km di cui 420 di prova.

La gara è in realtà non di velocità ma “regolarità a media” cioè occorre per tutto un tratto cronometrato, anche 40 km, tenere la stessa velocità. Relativamente facile in alcuni punti del tracciato ma vi assicuro che 48.8 di media sul “Turini” con fondo ghiacciato non è affatto facile.

Quest’anno ho avuto la grande opportunità di disputarlo a bordo di una vettura mitica, la riconosciuta “regina” della specialità: la Lancia Stratos.

La vettura è un Gruppo 4, anno 1975 preparata all’epoca da Claudio Maglioli ed ora seguita da un Team specializzato in questo tipo di vetture: la Ksport.

Il pilota, Luigi Zampaglione, ha trascorsi in gare di rally storici con Porsche ed un palmares di rilievo, tra gli altri titoli è stato campione europeo primo raggruppamento 2013 e 2014 . 

La preparazione della gara richiede una ricognizione su tutte le prove da eseguire con una vettura strumentata. Molta attenzione deve essere rivolta alla scelta degli pneumatici. Il “Montecarlo” tradizionalmente è una gara che si disputa su fondi innevati, purtroppo questa edizione è stata molto “asciutta” ma non sono mancati tratti innevati e tratti con insidioso verglas e placche di ghiaccio.  A disposizione avevamo predisposto 4 set di pneumatici: dalle stradali da bagnato fino alle tassellate per forte innevamento

Un ricognitore passa un’ora prima della gara per verificare lo stato della strada e consigliare le gomme da usare. Prima di ogni prova quindi l’assistenza predispone e monta le gomme adatte.

La vettura ha marciato per tutta la gara “come un orologio”, nessun intervento meccanico è stato fatto a prova di una preparazione meticolosa e professionale.

Sicuramente è stata una gara super emozionante sia per il contesto che per la vettura su cui mi trovavo. Per un ragazzo del ‘55 salire su una Stratos al Montecarlo è stato veramente il realizzare un sogno. 

Il risultato è stato inferiore alle aspettative causa una penalità presa per eccesso di velocità ed alcuni errori strumentali. Una gara “asciutta” premia i regolaristi “di precisione” e meno le abilità di guida. Rimane la soddisfazione di aver fatto bene nelle prove difficili e di aver portato la “Regina” al traguardo senza un graffio.

Massimo Soffritti