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Un toro SuperVeloce che ha segnato la storia dell’automobilismo italico

50 anni fa cambiava tutto

Siamo a Ginevra ed è il 1971. Ci troviamo al Salone dell’automobile dell’omonima città, dal 1905 la famosa città del cantone francese della svizzera diventa la capitale delle innovazioni automobilistiche.
Quest’anno però, nessuno si sarebbe aspettato di assistere alla fine di un capitolo importantissimo del design delle automobili, e mai nessuno si sarebbe immaginato di assistere ad un nuovo capitolo altrettanto ricco di emozioni.

Il toro di Sant’Agata Bolognese

Ci troviamo nello stand Bertone, davanti a noi troviamo una astronave, la LAMBORGHINI COUNTACH LP500 la stessa che due anni dopo, nel 1973, verrà sostituita dalla COUNTACH LP400 e dalla sua variante più conosciuta con l’enorme alettone la LP400 S.

Vicino a questa novità troviamo un’auto che già conoscevamo: la MIURA, ma non era come tutte le altre. Avevamo davanti a noi il primo esemplare di MIURA SV.

Sua maestà LA MIURA

Il modello SV era stato pensato per affiancarsi al modello S, ma dato il successo riscosso, non c’è voluto molto prima che la casa automobilistica di Sant’Agata Bolognese decidesse di terminare la produzione del modello nato nel 1968.
La Miura S sviluppava 350cv grazie anche alle nuove modifiche all’aspirazione e alle camere di combustione; d’altro canto però la nuova versione, la SV, arrivava a sviluppare fino a 385cv a 7850 giri/min, ma, a differenza della versione precedente, la SV era più docile nell’erogazione grazie ad una coppia motrice piu robusta e distribuita in maniera differente.
Le novità presenti sulla SV non erano però solo queste, infatti nel modello presentato nel 1971, vennero modificati anche i 4 carburatori triplo corpo Weber Tipo 40IDL3C che portavano la Miura SV, secondo Lamborghini, ad una velocità massima superiore ai 290km/h.

Anche a livello stilistico Lamborghini aveva deciso di apportare nuove modifiche come il telaio più rigido e rinforzato, le sospensioni modificate nei punti di ancoraggio e nella dimensione dei bracci, andando cosi ad obbligare i progettisti e Marcello Gandini, ad allargare la vettura di 13cm.
L’aggiornamento stilistico non finí con queste modifiche, infatti le modifiche andarono da un’allargamento generale dei parafanghi, passando da un’imponente radiatore sul cofano, per arrivare anche alla fanaleria che ebbe notevoli modifiche.
La fanaleria posteriore venne ridisegnata, ma in particolar modo venne rivisto anche il disegno dei fari anteriori che si videro privare delle famose “ciglia” che tanto caratterizzavano il modello.

Forse non tutti sanno che..

Forse non tutti sanno che le famose “ciglia” della Miura vennero rimosse dal modello SV per un preciso ordine direttamente proveniente da Ferruccio Lamborghini, in quanto la loro produzione e il loro assemblaggio era un processo molto complesso e economicamente non vantaggioso andando addirittura ad allungare i tempi di consegna delle autovetture.
Ma la vera curiosità sta nel fatto che esiste un esemplare di Lamborghini Miura SV con “ciglia”: è quella di Ferruccio Lamborghini il quale chiese che venissero applicate solo ed esclusivamente sulla sua Miura SV personale.

E se volessi acquistarla?

Se qualcuno di voi fosse interessato ad acquistarla, a Londra, la concessionaria Joe Performance Cars London, vi attende a braccia aperte nel loro show-room pronti a farvi firmare i documenti per una Miura SV.
La vettura era stata acquistata acquistata nel 1972 dalla famiglia reale saudita, ma presto abbandonata in un magazzino sotto la polvere e gli scatoloni, un po come si fa con le vecchie biciclette.
La vettura venne però ritrovata nel 2000 e restaurata nel 2005 da un americano fino ad arrivare a Londra dove, se foste interessati, la vettura presenta solo 5.769km e viene proposta a 2.594.950,00£.