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Si, ancora loro; il ventenne e la diciassettenne

2016; già da un po’ di tempo mi sfagiolava un’idea malsana; fare un viaggio in solitaria con Penelope, la mia Bianchina Panoramica del 1965.

Mi interessavo a quella nuova tipologia di raduni molto in voga ultimamente in Francia che sono gli “Embouteillage” ovvero quei raduni che ricreano i mitici ingorghi degli anni 60/70 sulle strade statali francesi di cui ho scritto un articolo che potete consultare cliccando qui.

Ne adocchiai uno al mese di ottobre nel centro della Francia sulla mitica RN7 (che non è altro che il prolungamento della nostra Aurelia). 

Detto fatto mi iscrivo e come al solito mi invento la stranezza.

Voglio essere la macchina che arriva da più lontano. E cioè?

Da Roma, visto che il raduno celebra un “Embouteillage” sulla RN7 e la pietra miliare dell’Aurelia è proprio dietro il Vaticano.

Trasferimento senza particolari problemi da Verona dove risiedo a Roma dove inizia l’avventura rigorosamente su strade extraurbane.

Partenza da Roma in via della Conciliazione nel primo pomeriggio del sabato 1° ottobre 2016.

Piccolo brindisi con alcuni amici romani e via sull’Aurelia cercando di sgaiattolare il più presto possibile dall’inferno del traffico romano.

Prima tappa e relativo pernottamento a San Vincenzo in Toscana.

Nulla da segnalare, Penelope fila come un treno.

Secondo giorno tutto ok tappa dalle parti di Spezia.

Terzo giorno, passo del Bracco su e giù e tante doppiette per scalare.

Torno sul littorale e dalle parti di Imperia cominciano a “saltarmi” le marce.

Metto la freccia perché vedo una piccola officina a cui chiedo di controllare l’olio del cambio.

Il meccanico mi guarda con affetto visto la vettura, le valigie d’epoca su portapacchi anch’esso d’epoca e vetrofania sul lunotto che indica il percorso che farò.

Livello olio ok mi dice. Sto cominciando a temere il peggio. Ultimo disperato tentativo. Cambio olio se per caso…. se per caso nulla! Con l’olio scendono pezzi di metallo!!!

E adesso?

Chiedo al meccanico se per caso conosce qualcuno che ha un cambio 500.

Poi ci penso e, cavolo, la campana della frizione è diversa.

Il meccanico esce dall’officina e pianta un urlo rivolto al primo piano della palazzina soprastante.

Si affaccia un signore che appena vede Penelope si precipita giù.

É un socio del club fiat 500 di Garlenda. Fortuna? Si, tanta….

Mezz’ora dopo arriva un vecchietto con una Panda semidistrutta con un cambio 500.

Ma l’avventura non finisce qui! Il seguito nella prossima puntata.