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IL VENTENNE E LA DICIASSETTENNE… LE COSE SI COMPLICANO

Nella puntata precedente (clicca qui) vi ho raccontato il mio viaggio, epico, da Roma a Parigi in Bianchina panoramica.

 

Eccone il seguito.

 

Prima, seconda, terza e poi la quarta e la velocità in piano è sempre più ridotta.

Scalo, la porto su di giri e niente, la velocità cala sempre di più.

 

Decido di fermarmi, vedo una stazione di servizio e mi dico: ”dai riposati ti mancano solo 50 km a Lione”.

 

Decido, dopo un caffè, di ripartire e Penelope, la mia Panoramica del ’65, rifiuta di mettersi in moto.

 

Tento, ritento e ritento ancora. Niente non c’è verso che si metta in moto.

Benzina arriva, corrente sulle candele c’è.

Ma che gli succede? Unica cosa strana: il motorino di avviamento che gira come se fosse alimentato a 24 volts.

 

Si fa sera, il posto e tutto tranne che rassicurante. Strani individui si fermano a far benzina guardando questo pazzo che, con una vettura sconosciuta in Francia, ha sul lunotto disegnato il precorso che sta facendo. Molti ridono, altri mi guardano con sospetto.

 

“Che faccio? Sono solo in un postaccio e la notte sta per calare”.

 

Chiamo il mio amico francese Serge con cui mi troverò per il raduno a Lapalisse, dove conto essere la vettura che arriva da più lontano.

 

“Ma come? Sei di nuovo a piedi? 2 giorni fa il cambio e ora il motore…. “ mi dice con aria scherzosa.

 

“Non c’è da scherzare” gli dico, sono in mezzo alla strada non so cosa fare e non lascio di certo la mia Penelope qui.

 

Ci pensa su un attimo e mi dice: “ascolta ho un amico collezionista di auto d’epoca che ha un ristorante in quella zona della Francia. Lo chiamo e magari conosce un meccanico che può aiutarti”.

 

“Ok chiamalo e senti se può aiutarmi”.

 

Dopo 5 minuti mi richiama e mi dice “mi spiace non mi risponde”.

 

Mi preparo quindi a passare la notte in macchina, sono affranto e allo stesso tempo terrorizzato di rimanere in quel postaccio.

“Non so come aiutarti” mi dice Serge e così, chiacchierando, mi dice che il suo amico ha un bellissimo ristorante con albergo che si chiama Le Relais…. di non so più cosa.

 

Alzo gli occhi (giuro su cosa ho di più caro) e vedo un cartello con scritto Relais ….. a 50 metri.

 

Non riesco a crederci! Mi sono fermato nella stazione di servizio di fronte!

Serge mi dice, tradotto in italiano, che ho una fortuna spacciata e che chiama subito per prenotarmi una stanza.

 

Mi richiama: “stanza prenotata, ti aspettano”.

 

Decido visto i 50 metri di spingere Penelope per parcheggiarla nel giardino del ristorante.

 

Fatica immane visto che la strada è in salita, ma almeno vale la pena visto che dormirò in un letto e Penelope sarà al sicuro.

 

Entro nella Hall e dico che c’è una prenotazione a mio nome. La signora anziana mi guarda e poi mi chiama PADRE…. Non capisco il perché.

Gli avrà dato di volta il cervello oppure sono io che dalla stanchezza deliro.

Vado in camera, faccio una doccia e scendo nel ristorante che scopro essere, poi, uno stellato Michelin.

 

I camerieri mi chiamano anche loro PADRE, non capisco.

 

Durante la cena mi chiama Serge per assicurarsi che tutto si sia risolto almeno per la notte.

 

Mi dice poi che ha prenotato la stanza a nome del Vaticano e che si presenterà un alto prelato della curia romana…. Adesso capisco perché sono tutti così riverenti con me.

 

Il perché di questo scherzo?

“Sei targato Roma ….. quindi è una vettura ufficiale del Vaticano”. Ridiamo a crepapelle.

 

La notte porta consiglio dicono…. il giorno dopo troverò sicuramente la soluzione ma per adesso buonanotte.

 

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